Disturbo da stress post-traumatico (Ptsd): efficace la terapia a luce blu

02 NOV – Un trattamento non farmacologico e non invasivo si propone come nuova soluzione terapeutica per le persone con sintomi gravi di disturbo da stress post-traumatico (PTSD).

i tratta della terapia a luce blu, oggetto di studio pubblicato su Frontiers in Behavioral Neuroscience da un team dell’University of Arizona College of Medicine, guidato da William Killgore.

Il team americano ha condotto una valutazione della terapia con esposizione, di giorno, alla luce blu di individui con livelli significativamente alti di sintomi associati a PTSD. L’obiettivo dello studio era quello di capire se la terapia con luce blu potesse migliorare il sonno e i sintomi legati allo stress.

I 43 partecipanti sono stati esposti al mattino a 30 minuti di luce blu per sei settimane, mentre il gruppo di controllo, 39 persone, è stato esposto a luce ambrata brillante.
Dai risultati è emerso che chi riceveva la terapia con luce blu non solo dimostrava un miglioramento significativo della gravità dei sintomi del PTSD, ma riferiva anche un miglioramento a livello di sonno e mostrava un aumento dell’estinzione delle memorie che innescano il disturbo.

Di contro, i partecipanti che ricevevano la terapia con luce ambrata brillante non mostravano gli stessi effetti, soprattutto a livello di memoria, e subivano piuttosto un ritorno dei ricordi originari della paura. “Il trattamento a luce blu fatto al mattino migliora il sonno, la gravità dei sintomi e la ritenzione di paura di estinzione della memoria nel disturbo di stress post traumatico”, conclude William Killgore, primo autore dello studio.

Covid. Resta obbligo mascherine negli ospedali fino al 31 dicembre. Schillaci proroga ordinanza

Dopo aver ascoltato gli esperti il Ministro della Salute ha deciso di prorogare fino a fine anno l’ordinanza fatta dal suo predecessore Speranza che obbliga chiunque entri in una struttura sanitaria a indossare la mascherina. Se sul bollettino dei dati, gli obbligo vaccinali per i professionisti sanitari e le multe per gli over 50 no vax il Governo ha deciso di allentare le misure per quanto riguarda invece le mascherine nelle strutture sanitarie l’intenzione è quella di mantenere l’obbligo.
Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci ha deciso di prorogare di altri due mesi (fino al 31 dicembre) l’ordinanza fatta dal suo predecessore Speranza che obbliga chiunque entri in una struttura sanitaria a indossare la mascherina.
“Confermiamo l’uso delle mascherine negli ospedali perché anche qui ho letto di notizie di ogni genere che però non corrispondevano alla verità”, ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa.

Covid. Dal 1° novembre niente più obbligo di vaccinazione per i sanitari

31 OTT – Stop anticipato all’obbligo vaccinale contro il Covid per gli operatori sanitari. Non si dovrà più attendere il prossimo 31 dicembre ma già dal 1 novembre cesserà ogni obbligo. A partire da domani potranno quindi essere reintegrati quegli operatori che hanno deciso di non vaccinarsi contro il Sars-Cov-2.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto.
Il testo va a modificare quanto disciplinato dal decreto legge n. 44 del 2021 che prevedeva un obbligo vaccinale per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, nelle parafarmacie e negli studi professionali, “al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza”, fissando un termine ultimo al 31 dicembre 2022.
Il governo decide quindi di anticipare questa scadenza per far così fronte al problema della carenza di personale sanitario.
“La decisione di anticipare la fine dell’obbligo ci consente di prendere 4mila persone che sono ferme in un sistema sanitario che ha già enorme problema di organico e di rimetterle al lavoro”, ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni in conferenza stampa.

FUMO, ECCO LE NUOVE DISPOSIZIONI IN VIGORE

Fumo, dal 2 febbraio sono molte le novità, dalle foto choc sui pacchetti al divieto di fumare in auto in presenza di minori e donne incinta

Il 2016 si apre con importanti novità per la lotta al fumo. È entrato infatti in vigore, lo scorso 2 febbraio, il Decreto Lgs. n. 6 del 12 gennaio, un passo ulteriore per la lotta al tabagismo. Certo, i fumatori, ancora tantissimi nel nostro Paese, non potranno essere contenti: sono tantissimi i nuovi divieti, come anche iniziative volte a dissuadere anche i più assidui tabagisti. Si tratta, dopo la legge 3 del 16 gennaio 2003 (art. 51) “Tutela della salute dei non fumatori”, del principale intervento normativo in materia di tabacco degli ultimi anni. È un provvedimento che segue coerentemente la linea della Convenzione quadro OMS per il controllo del tabacco approvata nel 2005 e diventata legge in Italia nel 2008. “La legge Sirchia contro il fumo è stata fondamentale, ha segnato un cambio di cultura nel nostro paese”, ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, intervenuta a “Radio Anch’io” alla vigilia dell’entrata in vigore delle nuove norme. “A quel tempo – ha aggiunto – per i giovani fumare era diventato poco di moda. Oggi purtroppo non è così. Si è ripreso a fumare e dobbiamo intervenire”. Lo scorso settembre, il ministero aveva lanciato una nuova campagna contro il fumo, battezzata con il titolo “Ma che sei scemo?”.
In Italia, secondo gli ultimi dati su 52,3 milioni di abitanti con età superiore ai 14 anni, i fumatori sono circa 10,3 milioni (19.5%) di cui 6.2 milioni di uomini (24.5%) e 4,1 milioni di donne (14.8%).
Nel nostro Paese il fumo attivo rimane la principale causa di morbosità e mortalità prevenibile, anche se, negli ultimi 50 anni, c’è stata una graduale diminuzione dei fumatori. Secondo i dati presentati lo scorso settembre dal ministero della Salute, si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco in Italia dalle 70mila alle 83mila morti l’anno. Oltre il 25% di questi decessi è compreso tra i 35 ed i 65 anni di età. Una delle principali patologie legate al fumo è il carcinoma polmonare: nel nostro Paese, mortalità e incidenza sono in calo tra gli uomini ma in aumento tra le donne, per le quali questa patologia ha superato abbondantemente il tumore allo stomaco, ed è diventata la terza causa di morte per neoplasia, dopo il tumore al seno e al colon-retto.
Grazie all’entrata in vigore della legge Sirchia, secondo i dati dell’Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato (Aams), in Italia negli ultimi 10 anni, periodo 2004-2013, il mercato delle sigarette si è ridotto di circa il 25%.
Il nuovo provvedimento recepisce la Direttiva europea 2014/40/UE sul ravvicinamento delle disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri relative alla lavorazione, alla presentazione e alla vendita dei prodotti del tabacco e dei prodotti correlati. La Direttiva 2014/40/UE abroga la Direttiva 2001/37/CE (recepita con Decreto Lgs. n.184 del 24 giugno 2003) e si propone di garantire un elevato livello di protezione della salute con maggiori restrizioni e avvertenze per dissuadere i consumatori (in particolare i giovani) dall’acquisto e dal consumo di sigarette, o più in generale, di prodotti a base di tabacco e nicotina. Si tratta, ha commentato Lorenzin, di “un evento importante per la lotta al tabagismo, che rappresenta un ulteriore passo nella direzione di una sempre più efficace protezione dei cittadini dai gravissimi danni alla salute causati dal consumo di prodotti del tabacco e dall’esposizione al fumo passivo”.
Per Mutua Basis Assistance, società di mutuo soccorso leader nel settore della sanità integrativa, il diritto alla salute è il valore principale. La salute dell’individuo e la sua capacità di vivere nel proprio contesto sociale passano da un stile di vita sano e dal benessere psico-fisico perché “la salute è una dimensione essenziale del benessere individuale. Crediamo che un mondo libero dal fumo rappresenti un diritto e un notevole vantaggio per la salute di tutti. Il fumo di sigaretta, come è noto, è uno degli agenti cancerogeni più pericolosi che ci siano ed è responsabile ancora oggi di quasi tutti i decessi che avvengono per tumore al polmone. Per questo sosteniamo con forza le campagne antifumo.

Ecco le principali novità contente nel decreto, in vigore dal 2 febbraio scorso:
  • Sui pacchetti di sigarette, tabacco da arrotolare e tabacco per pipa ad acqua vengono introdotte delle “avvertenze combinate” di testo e immagini relative alla salute, il tutto corredato dal numero di telefono verde contro il fumo (800.554.088).
  • Si introduce il divieto di additivi che rendono più “attrattivo” e “più nocivo” il prodotto del tabacco, come la caffeina, vitamine, coloranti delle emissioni, o additivi che facilitino l’inalazione o l’assorbimento di nicotina e che abbiano proprietà cancerogene, mutageniche o tossiche.
  • Si aboliscono i pacchetti da 10 sigarette e le confezioni di tabacco da arrotolare che contengono meno di 30 grammi di tabacco.
  • E’ vietato utilizzare nell’etichettatura elementi promozionali e fuorvianti, come riferimenti a benefici per la salute o per lo stile di vita, ma anche ad un gusto.
  • E’ vietato scrivere sulle etichette informazioni relative al contenuto di catrame, nicotina o monossido di carbonio, ritenute ingannevoli per il consumatore che, confrontando più prodotti, tende a preferire quello con minori quantità di tali sostanze, pensando che sia meno dannoso.
  • Si introduce il divieto di inserire nelle sigarette e nel tabacco da arrotolare “aromi caratterizzanti”, cioè odori o gusti chiaramente distinguibili, dovuti a un additivo o a una combinazione di additivi, come, ad esempio, frutta, spezie o erbe.
  • E’ vietato vendere a distanza transfrontaliera (on line) ai consumatori di prodotti del tabacco, sigarette elettroniche e contenitori di liquido di ricarica con presenza di nicotina.

Il Ministero della Salute, oltre a queste disposizioni previste dalla Direttiva europea, ha introdotto ulteriori norme, coerenti con l’obiettivo di proteggere il più possibile i minori, “anche favorendo la denormalizzazione del fumo per ridurre l’accettabilità sociale di tale comportamento”:

  • È vietato fumare in macchina, alla presenza di minori e donne incinta.
  • I minori non potranno acquistare prodotti del tabacco di nuova generazione. Vengono inoltre inasprite le sanzioni per la vendita e somministrazione di prodotti del tabacco, sigarette elettroniche e prodotti di nuova generazione ai minorenni.
  • Non si può fumare nelle pertinenze esterne degli ospedali e degli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) pediatrici, nelle pertinenze esterne dei reparti pediatrici, ginecologici, di ostetricia e neonatologia.
  • Si introduce l’obbligo di verifica dei distributori automatici, possibilmente al momento dell’istallazione e comunque periodicamente, per controllare il corretto funzionamento dei sistemi automatici di rilevamento dell’età dell’acquirente.

Si prevedono inoltre provvedimenti specifici per le sigarette elettroniche, che non potranno essere comprate dai minori, come peraltro già previsto da una circolare del Ministero. Si introducono poi requisiti di sicurezza per le sigarette elettroniche e i contenitori di liquido di ricarica contenenti nicotina, a prova di bambino e di manomissione, corredati da un “foglietto illustrativo”, contenente istruzioni d’uso, controindicazioni, e informazioni su eventuali effetti nocivi.
Le norme commerciali che riguardano le confezioni di sigarette e i tabaccai hanno la dead line a maggio, per consentire ai produttori di ottemperare, mentre tutte le altre norme sono già in vigore. E c’è anche a la maxi multa per chi getta mozziconi per terra: con l’entrata in vigore del collegato ambientale alla legge di stabilità, il ddl green economy, scattano anche le nuove norme che vietano “l’abbandono sul suolo, nelle acque, nelle caditoie e negli scarichi” di mozziconi di sigarette e rifiuti di piccolissime dimensioni. Sarà compito dei comuni installare appositi raccoglitori nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione, ma la multa, in caso di violazione, va dai 30 ai 150 euro, ed è aumentata fino al doppio in caso di abbandono dei rifiuti di prodotti da fumo.
Ma l’azione del governo non si ferma qua. Il ministero ha infatti annunciato ulteriori provvedimenti in materia anti-fumo per i prossimi mesi.

“Il prossimo futuro vedrà impegnato il ministero della Salute su più fronti”. In primis, “attiverà il monitoraggio dell’applicazione e la valutazione dell’impatto del nuovo decreto sulla popolazione, attraverso un progetto coordinato dall’Istituto superiore di sanità”. Seguirà poi “l’attuazione del Piano nazionale della prevenzione 2014-2018 che tutte le Regioni sono pronte a sviluppare sul territorio”. Tra gli obiettivi da conseguire, il Piano prevede la riduzione della prevalenza dei fumatori di almeno il 10% entro il 2018, e “il miglioramento/consolidamento della tutela dei non fumatori dal fumo passivo, con l’incremento almeno del 5% dei valori del rispetto della legge nei luoghi di lavoro”. Così l’Italia contribuirà al raggiungimento dell’obiettivo della riduzione di un ulteriore 30% della prevalenza dei fumatori entro il 2025, previsto dal Piano d’azione globale per la prevenzione della malattie croniche dell’Oms. A sostegno del Piano di prevenzione, il ministero “sarà impegnato a favorire un’azione più incisiva e coordinata da parte di tutti gli operatori sanitari, a partire dai medici di medicina generale e dai pediatri, per prevenire e controllare il tabagismo”. Saranno coinvolte anche le altre Amministrazioni, che dovrebbero individuare, nel proprio ambito di competenza, soluzioni volte alla riduzione della domanda e dell’offerta. Infine, “dovrebbe essere effettuata una riflessione sulla modifica delle politiche fiscali e dei prezzi dei tabacchi, affinché gli interventi in questo ambito siano prioritariamente finalizzati alla riduzione dei consumi e non solo a garantire il gettito, sulla individuazione di alternative alla coltivazione del tabacco, sulla eliminazione di qualsiasi forma di pubblicizzazione”.